Progettare in Australia – progettazione senza confini

Abbiamo avuto l’occasione di vedere alcuni progetti di utenti australiani dei nostri programmi e, tra le vari caratteristiche che li distinguono dai progettisti europei in generale e italiani in particolare è la possibilità di progettare in grandi spazi, dove i confini delle proprietà non sono un elemento di partenza del progetto.

I progettisti italiani sono abituati a partire dal lotto, una volta tolte le distanze dai confini, dalla strada, dai fiumi, dalla ferrovia ecc., quello che rimane è l’area effettivamente edificabile e spesso la forma dell’edificio è praticamente obbligata.

Guardate la seguente immagine dell’architetto australiano Gary Dorn:

Lotto circolare

Fotogrammetria architettonica – Tecniche di mosaicatura

Foto mosaico con DigiCad 3DMolti programmi asseriscono di effettuare la mosaicatura di più foto, ma intendono anche cose molto diverse tra loro. Alcuni addirittura si limitano a raddrizzare molte foto nello stesso documento, ma poi lasciano all’utente il compito di rimontarle assieme ad occhio con programmi di fotoritocco. Escludendo questo ultimo tipo di programmi, si possono comunque avere molti casi e possibilità.
  • Mosaicatura di precisione o approssimata. Nella mosaicatura di precisione i fotogrammi sono allineati e sovrapposti in base a punti di riferimento misurati e precisi, in quella approssimata la mosaicatura è ottenuta muovendo i fotogrammi con il mouse e sovrapponendoli “a occhio”.
  • Mosaicatura relativa o progressiva. Nella mosaicatura relativa ogni fotogramma è sovrapposto al precedente usando 2 o più punti in comune; un piccolo errore si amplifica in modo anche esagerato proporzionalmente al numero di fotogrammi che compongono il mosaico. Nella mosaicatura progressiva o assoluta ogni fotogramma è posizionato in modo indipendente appoggiandosi a punti misurati rispetto ad un riferimento assoluto; gli errori non si sommano e rimangono molto contenuti e indipendenti dal numero di fotogrammi utilizzati.

Fotogrammetria architettonica e vettorializzazione automatica

Una funzione richiesta talvolta dagli utilizzatori è la vettorializzazione di una fotografia in modo da ottenere un disegno automatico di un prospetto di un edificio.

Alcuni programmi la propongono, ma il risultato è sempre deludente e comunque inutilizzabile dal punto di vista di un rilievo automatico.

La vettorializzazione automatica è molto difficile e produce risultati contraddittori anche per disegni al tratto, specialmente se di cattiva qualità, ma su foto a colori o a scala di grigi il risultato è del tutto casuale. In questo caso infatti le linee sono tracciate ove c’è un differenza evidente di colore fra le due facce di uno spigolo, spesso invece le differenze sono minime, e sono molto evidenti ove ci sono delle ombre, il risultato è un disegno con linee che non ci devono essere mentre quelle che servono non ci sono.

DigiCad 3D per la mappatura UV delle texture

DigiCad 3D non è solo un programma di fotogrammetria e cartografia. I suoi strumenti di modifica controllata delle immagini lo rendono molto utile per la realizzazione di texture da applicare a modelli 3D.

Il vantaggio principale, rispetto a programmi di tipo pittorico usati in campo grafico, è dato dalla elevata precisione e dal grande controllo di tutte le operazioni.

Ecco alcuni esempi di utilizzo di DigiCad 3D per il trattamento delle texture:

  • Eliminazione della deformazione ottica. Senza questa operazione gli elementi diritti vicino ai bordi sono curvi e quindi la texture non è ripetibile e applicabile
  • Eliminazione della deformazione prospettica. Le immagini reali da utilizzare come texture sono deformate dalla prospettiva del punto di ripresa. DigiCad 3D permette di raddrizzare le immagini per applicarle correttamente sul modello.
  • Mappatura UV dell’immagine. La mappatura UV permette di adattare una texture ad un modello complesso, ad esempio adattare la foto di una persona al modello 3D ella stessa. DigiCad 3D permette di distorcere l’immagine originale in modo che, una volta applicata al modello, risulti corretta.

In questo articolo ci occupiamo di questo ultimo caso con un esempio pratico, adattare l’immagine di una federa ad un modello 3D del cuscino.

DomusWall 3 – Murature ordinarie, armate e pareti debolmente armate

Interstudio ha rilasciato DomusWall 3, programma strutturale per il progetto e la verifica di edifici in muratura con calcolo lineare e non lineare.

Oltre al calcolo di murature tradizionali e armate, la nuova versione supporta pienamente il progetto e la verifica di sistemi a blocchi cassero riempiti di CA con armatura diffusa e concentrata.

Questi sistemi sono molto diffusi, citiamo il sistema BioPlus della Paver (nell’immagine iniziale), il sistema LegnoBlock di LegnoBlock Srl e il sistema Isotex della società omonima.

Il riferimento normativo, oltre naturalmente alle Norme Tecniche sulle Costruzioni del 2008 e successive circolari, sono le linee guida su questo argomento emanate dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici Servizio Tecnico Centrale con parere n. 117 del 10 febbraio 2011.

Questi sistemi sono composti principalmente dai seguenti elementi:

  • – blocchi cassero previsti dal sistema costruttivo (es. BioPlus, Isotex, LegnoBloc)
  • – calcestruzzo gettato in opera
  • – acciaio di armatura

DEFORMAZIONE OTTICA – Un errore grave ignorarla

Uno dei difetti più gravi degli obiettivi fotografici in generale e di quelli delle macchine digitali in particolare è la deformazione ottica.

Ricordiamo ai non esperti che per deformazione ottica non si fa riferimento alla normale deformazione prospettica, che genera delle linee dritte convergenti, ma ad una deformazione che trasforma linee dritte nella realtà in linee curve sulla foto e che dipende dall’aberrazione sferica degli obiettivi.

Ecco due esempi, ove le righe rosse mettono in evidenza la deformazione della foto sottostante:

 

Nikon CoolPix 7600                                Pentax R707

Come si può facilmente vedere le immagini sono molto deformate, eppure le prove che appaiono sulle riviste non parlano mai di queste deformazioni così evidenti e facilmente misurabili, parlano di tutto, anche di elementi veramente poco evidenti, ma di questo no.

In architettura e in fotogrammetria questa è una caratteristica fondamentale e i programmi di fotogrammetria ne dovrebbero tenere conto, specialmente se prevedono l’uso di macchine fotografiche non metriche, vale a dire quelle che utilizziamo tutti i giorni. Invece no, anche in questo caso la grandissima parte dei programmi in commercio semplicemente ignorano questo problema, fanno finta di non vederlo. Magari applicano algoritmi sofisticati e forniscono immagini accattivanti, peccato che contengano degli errori enormi.

L’Area Download free di Interstudio si rinnova

Area DownloadL’Area Download di Interstudio permette di scaricare gratuitamente circa 50 elementi fra programmi gratuiti, fogli elettronici, versioni dimostrative, corsi e altro.

Interstudio ha rinnovato l’interfaccia e l’organizzazione dell’Area, rendendola allineata con l’area cloud per le applicazioni WEB Interstudio Tools.

L’area è organizzata per argomenti, riportati in alto in una barra: Architettura, Topografia e Catasto, Ingegneria strutturale, Geotecnica, Contabilità edile e Utilità varie.

Tutto ciò che è nell’Area Download è gratuito e richiede solo una registrazione. La registrazione, con i relativi Nome utente e Password, valgono anche per l’area Interstudio Tools e il contenuto può essere modificato accedendo al Profilo nella pagina di Interstudio Tools.

Ad ogni argomento corrisponde una tabella con vari elementi da scaricare.

Verifica versanti – Quale metodo usare

Ge-Tec B permette la verifica dei versanti con tre diversi metodi: Fellenius, Janbu e Bishop. Viene allora il dubbio su quale metodo usare.

Il metodo di Fellenius è il più semplice ed approssimato. Non è certamente sofisticato, ma è l’unico che puo’ essere calcolato anche manualmente.

Non vi è una ragione particolare per usarlo, se non per confronti con altri calcoli effetuati con lo stesso metodo. Normalmente i valori del coefficiente di sicurezza con questo metodo sono i più bassi.

Il metodo di Bishop è più aderente alla realtà di Fellenius, ma meno di Janbu.

E’ un metodo molto usato e quindi è utile poter effettuare calcoli con questo metodo quando si debbano fare confronti con calcoli fatti da altri. Il metodo è iterativo e considera anche le forze di taglio fra i conci nei quali è diviso il pendio. I valori del coefficiente di sicurezza possono risultare sia più alti che più bassi rispetto agli altri metodi.

Il metodo di Janbu è di gran lunga il più preciso ed aderente alla realtà.

Tiene conto sia degli sforzi di taglio che degli sforzi normali fra i conci.

Progetto WILIFE – Wireless e TCT per crisi e emergenze

Il  progettoWILIFE, ovvero  Tecnologie Wireless e ICT per la prevenzione e  gestione di crisi ed emergenze, è un sistema a  supporto degli operatori preposti alla sicurezza  dei cittadini e del territorio. Interstudio è partner del progetto assieme a Selex ES (capofila), CNR, Università di Firenze, IMT e Montalbano Technology.

Nella gestione di emergenze di qualsiasi natura e tipo è fondamentale che tutti gli operatori in  campo possano disporre di un’efficiente rete  pervasiva, affidabile e sicura per tutte le  comunicazioni necessarie. Vi è inoltre la  necessità di acquisire informazioni di contesto  specifiche, tipicamente multimediali, per poter  meglio organizzare, coordinare e attuare le  operazioni di intervento e soccorso.

Il progetto  ha lo scopo di sviluppare un  nuovo sistema per la gestione delle situazioni di  crisi e delle emergenze, combinando l’affidabilità  e la sicurezza delle reti radio professionali (Tetra)  con i vantaggi prestazionali e di servizio di  reti broadband LTE e di correlare le informazioni  sul territorio con la percezione degli utenti dei  social networks. Mira a creare un sistema di  raccolta, analisi e integrazione delle informazioni  provenienti da fonti differenti (reti WSN, social  network) con l’obiettivo di sviluppare un nuovo  sistema per la gestione delle situazioni di crisi  basato su reti di comunicazione broadband  professionali.

WiLIFE è co-finanziato dalla Regione Toscana  nell’ambito del POR CReO FESR 2007 – 2013  linea d’intervento 1.5.a – 1.6.. Il progetto ha  una durata di ventiquattro mesi, terminerà il 27  dicembre 2014.

iT-converter – conversione formati CAD on line

Icona iT-converterInterstudio Tools, l’area cloud professionale di Interstudio, si arricchisce di una nuova applicazione WEB: iT-converter.

iT-converter permette di convertire fra i vari formati DXF, DWG e DXB dalla lontana versione 12 fino a quelle più aggiornate in tutte le direzioni e combinazioni.

Interstudio è da diversi anni un membro attivo dell’Open Design Alliance, una associazione di utenti e sviluppatori CAD che intendono promuovere il formato DWG come formato libero e standardizzato per lo scambio dei disegni CAD. Interstudio utilizza il software dell’associazione all’interno dei propri prodotti desktop, come il CAD parametrico Domus CAD, ed il convertitore CAD File Converter. Da oggi, la potenza delle librerie Teigha di Open Design Alliance viene resa disponibile anche sul web, attraverso la suite di utility professionali Interstudio Tools, ed in particolare con la web application iT-converter.

Come utilizzare iT-converter

L’utilizzo è molto semplice, dopo l’accesso all’attività appare la seguente pagina: